Strano, stranissimo. Aspettando il bus vedo queste ragazzine di dodici tredici anni tutte in tiro, piercing sul naso, borsetta rigorosamente di marca, cintura stragriffata, occhiali da sole alle cinque e mezza in un pomeriggio di nebbia, sigaretta in mano. E automaticamente mi viene da pensare alle mie medie e alla differenza che c'è, a quando fumare in seconda sembrava una cosa praticamente assurda e il top a cui si aspirava era l'orecchino in alto sull'orecchio, la vera moda del momento. E ancora prima alle elementari, quando i cartoni al pomeriggio erano le sailor moon, i puffi, e terry e maggie, e solo verso la quinta è arrivata anche rossana, insieme a dragonball, novità assolute che adesso vanno in tivù per la decima volta e vengono quasi snobbate dai bambini. I miei carotni. E i giochi a scuola, quando il massimo del divertimento era saltere le figure con l'elastico nel corridoio o giocare con la pallina di alluminio in fondo alla classe. e adesso al riposo giocano a carte di non so quale moda del moemnto o si scambiano i pokemon con il game boy. Cambio completo, una nuova generazione nel giro di quattro-cinque anni, tanto diversi da non riuscire a riconoscersi in quei ragazzini. Fa sentire grandi e pieni di responsabilità, ultimi rappresentanti di una generazione che si sta estinguendo piano piano. I bambini che passavano l'estate in campeggio correndo a piedi scalzi, che quando stavano piccoli i vestiti si passavano ai fratelli, agli amici e ai fratelli degli amici, che la merenda era ancora il panino con il prosciutto, che le scarpe non erano di marca prima delle elementari (e spesso neanche la nei primi anni), i Bambini con la B, quelli che di pomeriggio si trovavano a turno a casa degli altri per giocare con quei meravigliosi giocattoli che noi non avevamo. Un'altra vita.
E dopotutto mi dispiace per quei bambini di oggi, che forse non proveranno mai tutto questo. Bisogna crescere con calma.
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