sabato 5 aprile 2008

Sogno

Ed è stato quando ormai non ci speravo più, quando avevo già dimenticato, che ho sognato te per la millesima volta...sogno ad occhi aperti diventato la realtà di dieci minuti, i dieci minuti più belli di un'intera sera. E ti ho sognato quando la mia testa avrebbe dovuto essere da un'altra parte e il mio cuore non avrebbe più dovuto essere tuo. Tu, il mio sogno, la mia illusione...il non conoscerti e nonostante tutto non conoscere un modo per dimenticarti, non riuscire a fare a meno di pensarti e di pensare a quelle quattro canzoni che sono state la mia realtà di una sera. Non per caso, non x errore...una realtà che ho cercato, una realtà che volevo e ho fatto in modo che accadesse, anche quando non avrei dovuo, anche quando ormai avrei dovuto dimenticare. Non ci riesco, innamorata di un sogno, di te che non sei così, della tua immagine nella mia mente, di qualcosa che non ci sarà mai ed è sempre con me...e nonostante tutta la tristezza e la sofferenza che ci possa essere adesso non cambierei mai quei dieci minuti in cui senza fare niente sei stato il mio mondo.

...certe notti somigliano a un vizio che tu non vuoi smettere, smettere mai...

giovedì 28 febbraio 2008

aspetterò

E io aspetto. Aspetto il giorno in cui avrai voglia di scrivermi, di sentirmi, di guardarmi da lontano e sentire quel brivido dentro. Il giorno in cui spererai di incrociare il mio sguardo solo per scambiarsi un sorriso, rubato tra i mille sorrisi di una giornata. Non come i sorrisi di adesso: gesti di cortesia, segni che sai che esisto, che non sono invisibile. So di non esserlo, so di valere molto di più di quello che molti pensano, non ho bisogno che tu ti renda conto della mia esistenza, non è questo quello che spero di avere da te, non c'è questo nei miei sogni. Ma non posso cambiarti, non voglio farlo e so di non poterci riuscire in nessun modo; ormai ho rinunciato da tempo a cercare di cambiare le persone, non funziona. Certo, ognuno si crea il proprio destino, ma non può pretendere di creare anche quello degli altri, di solito bisogna essere in due. E io non pretendo. Aspetterò, continuerò a rispondere a quei sorrisi anonimi, che non si distinguono da quelli fatti a tutti gli altri. Aspetterò il sorriso che sarà solo per me, perchè magari un giorno deciderai di regalarmelo. Aspetterò fino a quando non lo farai, o fino a quando un altro sorriso non entrerà nei miei occhi. In ogni caso sarò qui ad aspettare.

cambiamenti

Strano, stranissimo. Aspettando il bus vedo queste ragazzine di dodici tredici anni tutte in tiro, piercing sul naso, borsetta rigorosamente di marca, cintura stragriffata, occhiali da sole alle cinque e mezza in un pomeriggio di nebbia, sigaretta in mano. E automaticamente mi viene da pensare alle mie medie e alla differenza che c'è, a quando fumare in seconda sembrava una cosa praticamente assurda e il top a cui si aspirava era l'orecchino in alto sull'orecchio, la vera moda del momento. E ancora prima alle elementari, quando i cartoni al pomeriggio erano le sailor moon, i puffi, e terry e maggie, e solo verso la quinta è arrivata anche rossana, insieme a dragonball, novità assolute che adesso vanno in tivù per la decima volta e vengono quasi snobbate dai bambini. I miei carotni. E i giochi a scuola, quando il massimo del divertimento era saltere le figure con l'elastico nel corridoio o giocare con la pallina di alluminio in fondo alla classe. e adesso al riposo giocano a carte di non so quale moda del moemnto o si scambiano i pokemon con il game boy. Cambio completo, una nuova generazione nel giro di quattro-cinque anni, tanto diversi da non riuscire a riconoscersi in quei ragazzini. Fa sentire grandi e pieni di responsabilità, ultimi rappresentanti di una generazione che si sta estinguendo piano piano. I bambini che passavano l'estate in campeggio correndo a piedi scalzi, che quando stavano piccoli i vestiti si passavano ai fratelli, agli amici e ai fratelli degli amici, che la merenda era ancora il panino con il prosciutto, che le scarpe non erano di marca prima delle elementari (e spesso neanche la nei primi anni), i Bambini con la B, quelli che di pomeriggio si trovavano a turno a casa degli altri per giocare con quei meravigliosi giocattoli che noi non avevamo. Un'altra vita.
E dopotutto mi dispiace per quei bambini di oggi, che forse non proveranno mai tutto questo. Bisogna crescere con calma.

venerdì 15 febbraio 2008

matematica

Così, tutto d'un tratto mentre ercavo disperatamente di capire qualcosa dei venti esercizi che devo fare da tre settimane mi è venuto questo flash, di me il penultimo giorno di vacanza distesa sulla neve sotto un cielo di stelle, tante come non ne avevo mai viste, tutte luccicanti. Una stella, un sogno. Avrei potuto averne milioni in quel momento. E l'unica cosa a cui pensavo era che anche a te quel cielo sarebbe piaciuto, che magari avresti voluto vederlo anche tu, perchè qua a trieste le stelle non sono così, non brillano, la via lattea non si vede e di solito neanche il piccolo carro. E invece quella sera, su quella montagna, sembrava quasi di poter toccare l'universo con un dito, anzi con due, il mio e il tuo.
E da li ripensare ad un altro giorno e ad un altro ragazzo, a tanti anni fa, a quel paesino della Croazia con la casetta sulla spiaggia, a quando io e Roberta abbiamo deciso che quella sera non era fatta per dormire, e siamo scese in spiaggia a fare il bagno nella luna, una luna riflessa sul mare. E tutte e due a dire "vorrei che ci fosse anche lui qui con me". Perchè non ci bastiamo mai, non si può vivere di se stessi, si finisce con l'estromettersi dalla realtà. Non siamo fatti per stare da soli.
Tornano i quadretti, i numeri e la fretta di finire presto quegli otto esercizi che mancano, per poter uscire finalmente a cenare con tutti, tutti quelli che considero "gli amici". E poi in teatro; non abbiamo mai visto uno spettacolo serio tutti e venti insieme, hissà come sarà questa prima volta. Di nuovo persa nei pensieri. La matematica fa sognare.

giovedì 14 febbraio 2008

San Valentino

Felice, stranamente e insolitamente felice, come non capitava da tanto tempo. E sta volta sono felice perchè anche tu, dopo tanto, sei finalmente contenta, perchè finalmente hai quello che hai sempre sognato e tanto aspettato, e non hai neanche idea di quanto questo mi faccia stare bene. perchè "ti accorgi di voler bene ad una persona solo quando soffri e gioisci con lei", e sta volta è così. Perchè so di aver trovato una migliore amica veramente speciale, che ne vale la pena, che c'è sempre. E oggi quando sei entrata in classe con quella rosa e quel sorriso raggiante ho capito quanto ero contenta anche io per te, indipendentemente da quanto posso essere triste per tutto il resto. Grazie di esserci, di volermi bene, di ascoltarmi, di farmi sentire accettata per come sono. Ti voglio bene Fede, un mondo.

E felice anche per questo San Valentino assolutamente libero, senza nessun obbligo con nessuno, senza dover fare un regalo non credendoci veramente. Stranamente felice di aspettare sapendo che prima o poi lui arriverà, un lui che ancora non conosco o forse si, che saprà rendermi una persona contenta di tutto, che mi farà sentire bella come non mai. Felice di vedere le amiche a cui tengo di più con i loro ragazzi, e vedere quei baci rubati in corridoio tra un'ora e l'altra, in un giorno in cui ci si sente più romantici e innamorati senza neanche sapere il perchè. Felice di poter dire a tutti quelli che pensano che San Valentino sia solo una festa commerciale che si, in parte hanno ragione, ma è comunque bellissimo trovare un fiore ad aspettarti nella mano di chi ami.

Un bel San Valentino, senza un ragazzo ma non per questo sola, anzi, con sempre più persone su cui so di poter contare, di potermi fidare. Un bel San Valentino grazie al cast in cui ho detto cose che non avrei mai pensato di poter ammettere ad altri, grazie a Fede che mi ha convinto di aver fatto la cosa giusta, pur avendomi detto per una settimana l'esatto contrario. In sostanza un bel San Valentino.